Una lettura aggiornata delle fragilità nel Comune di Bologna: condizioni individuali e disparità di genere

Il report

Nel dicembre 2024, l’Ufficio di Statistica della Regione Emilia-Romagna ha pubblicato un’analisi approfondita sulla fragilità demografica, sociale ed economica nelle diverse aree della città di Bologna, basata su dati aggiornati al 31 dicembre 2023

Il rapporto rappresenta l’ultimo aggiornamento di uno studio avviato nel 2017 e articolato sulle 90 aree statistiche del territorio comunale, con l’obiettivo di descrivere le specificità locali e fornire uno strumento per il monitoraggio delle trasformazioni urbane. 

La sintesi si fonda su un insieme di 18 indicatori analitici – 3 per l’ambito demografico, 12 per quello sociale e 3 per quello economico – attraverso i quali vengono costruiti tre indici sintetici tematici e, successivamente, un indice complessivo di fragilità. 

L’approccio adottato consente una doppia lettura del fenomeno: una “verticale”, centrata sull’analisi dei singoli ambiti, e una “orizzontale”, sviluppata tramite la metodologia dell’analisi dei gruppi, che aggrega le aree in base alla somiglianza dei profili di fragilità. 

Il documento include infine un focus dedicato alla disparità di genere, utile a mettere in luce situazioni di svantaggio femminile anche in zone che presentano livelli complessivi di fragilità contenuti.

Fragilità demografica, sociale ed economica

Per quanto riguarda il potenziale di fragilità demografica, questo viene calcolato tenendo conto della diminuzione della popolazione residente, dell’invecchiamento e del saldo naturale per ciascuna area. Le aree più fragili da questo punto di vista si trovano principalmente nelle periferie più distanti, a est e a ovest, dove si registra un’alta percentuale di popolazione over 80 e un saldo annuo medio negativo. 

Per quanto riguarda la fragilità sociale, invece, l’indagine considera vari aspetti come la percentuale di anziani soli, le famiglie monogenitoriali, i nuclei con spazi abitativi insufficienti, la percentuale di popolazione straniera residente, la qualità edilizia e l’accesso ai servizi sociali. Le aree con maggiori criticità si concentrano nella periferia nord ed est; al contrario i valori più bassi si riscontrano a sud della città in corrispondenza della zona dei Colli. Il centro storico presenta un’unica criticità significativa in riferimento all’ambito sociale: l’elevata percentuale di persone over 65 che vivono sole. 

Per quanto riguarda infine la fragilità economica, questa viene valutata in base al reddito medio e alla percentuale di nuclei familiari in affitto, considerati indicatori di precarietà o instabilità abitativa. In questo ambito, le aree centrali e della prima periferia nord risultano le più fragili, mentre i valori più bassi si registrano nuovamente nella zona dei Colli a sud. 

Valutazione complessiva del potenziale di fragilità

La valutazione complessiva del potenziale di fragilità, ottenuta integrando tutti gli indicatori considerati, restituisce un quadro eterogeneo, ma con alcune ricorrenze significative. Le aree collinari a sud si confermano tra le meno fragili, mentre la prima periferia nord e le zone più distanti come Borgo Panigale e Pilastro evidenziano criticità trasversali in tutti gli ambiti analizzati. Le aree centrali e le altre periferie esterne si collocano invece in una posizione intermedia, caratterizzata da una fragilità prevalentemente economica, legata all’elevata incidenza di famiglie in affitto e alla diffusione di nuclei con redditi bassi. 

Fragilità e disparità di genere

ll confronto tra l’indice complessivo di fragilità e quello relativo alla disparità di genere permette inoltre di distinguere, da un lato, le aree in cui lo svantaggio femminile si somma a condizioni generali di fragilità – come nei casi di Barca, Zanardi e Caserme Rosse – e, dall’altro, quelle in cui, pur in presenza di un basso indice complessivo di fragilità, persistono marcate disuguaglianze di genere, come nelle zone di Saffi e Osservanza.

L’analisi dei gruppi

Infine, attraverso la metodologia dell’analisi dei gruppi, lo studio aggrega le aree con caratteristiche simili, considerando contemporaneamente tutti gli aspetti della fragilità consentendo di descrivere tendenzialmente come si combinano nel territorio. Emergono quindi quattro gruppi principali: il primo caratterizzato da “alto reddito e istruzione universitaria, ma vulnerabilità abitativa”, localizzato nel centro e nei Colli a sud, gli altri gruppi caratterizzati da “anziani stabili e bassa mobilità demografica”, “bassa intensità lavorativa e nuclei familiari stabili”, “giovani dinamici, stranieri e famiglie monogenitoriali”, sono concentrati nelle altre aree periferiche a nord con una concentrazione maggiore dell’ultimo gruppo nelle aree dell’Ex Mercato Ortofrutticolo in Bolognina, Corticella e Roveri, dove risulta più forte la necessità di supporto sociale e di integrazione socioeconomica.

Conclusioni e materiali

Lo studio rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere le dinamiche di fragilità nel territorio del comune di Bologna, anche in riferimento a gruppi con specifiche caratteristiche presenti nella città e guidare, quindi, lo sviluppo di politiche urbane e abitative più eque, sostenibili ed inclusive.

Per approfondire ulteriormente dati, metodologie, indicatori e aree considerate, consulta il materiale disponibile sul portale I numeri di Bologna metropolitana.

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