Creare uno spazio sicuro, accogliente, accessibile e inclusivo, capace di promuovere la salute di comunità e di fornire risposte concrete a chi non può accedere ai servizi territoriali: è questo l’obiettivo che ha portato alla nascita del Laboratorio ginecologico popolare.
Gestito da Laboratorio Salute Popolare, il nuovo spazio è in via Casarini 40, nel cuore del Giardino delle Popolarissime, e si inserisce nel progetto ATUSS per la riqualificazione del Quadrilatero Scalo-Malvasia.
L’apertura arriva al termine di un percorso di progettazione iniziato con l’assegnazione di un locale Acer da parte della Fondazione IU Rusconi Ghigi, tramite avviso a evidenza pubblica.
Uno spazio di ascolto
Il Laboratorio ginecologico popolare è stato ideato per rispondere ai bisogni legati alla salute sessuale e riproduttiva delle fasce più fragili della popolazione, con particolare attenzione a donne e persone con capacità gestante, giovani cosiddetti NEET “Not in Education, Employment or Training” e persone con background migratorio
Operatrici e operatori offrono all’utenza opportunità concrete di ascolto, supporto, inclusione, orientamento ed empowerment.
Uno spazio nato dal basso
“La salute ginecologica e riproduttiva – ha dichiarato l’assessora Matilde Madrid all’inaugurazione – è un diritto e una battaglia politica, soprattutto in questo momento. Questo spazio nasce dal basso, con pratiche di ascolto, di attivismo e autodeterminazione, di coinvolgimento della comunità professionale. Come Comune vogliamo sostenere le esperienze municipaliste come questa, che contribuiscono a rendere la promozione della salute e la cura un fatto collettivo e accessibile”.
Ascolto attivo e partecipazione per offrire risposte concrete
“Nel corso dell’ultimo anno e mezzo abbiamo fatto un’indagine dal basso dei bisogni di salute sessuale e riproduttiva attraverso accoglienza, ascolto e consulenze ginecologiche integrate dalla presenza di un gruppo multidisciplinare di attivisti e attiviste socio-sanitarie: medici e mediche di base, infermieri e infermiere, psicologi e psicologhe – spiega Laboratorio salute popolare –. Tutti insieme promuoviamo un approccio basato sull’ascolto attivo e sulla partecipazione della persona al suo percorso di cura, orientato a educare alla sessualità, all’affettività e al consenso, per fornire risposte concrete a chi resta escluso dai servizi territoriali e per avvalerci di strumenti reali contro la violenza di genere e l’omolesbobitransfobia”.
Cos’è ATUSS
Il progetto Agende Trasformative Urbane per lo Sviluppo Sostenibile (ATUSS) – Giardino della Resilienza è finanziato attraverso i fondi PR FSE+ Emilia-Romagna 2021-2027, Priorità 3 Inclusione sociale, Obiettivo specifico 4.11.
Frutto di un’attività di riqualificazione promossa dal Comune di Bologna in collaborazione con Acer, Quartiere Porto-Saragozza e Fondazione IU Rusconi Ghigi, il progetto si concentra sulla promozione di percorsi formativi, di produzione culturale e di inclusione sociale attraverso interventi integrati di welfare abitativo, culturale e di comunità.
Visita i profili Instagram e Facebook di Giardino della Resilienza per restare aggiornato sulle iniziative ATUSS.
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