Il 12 maggio 2025, presso lo Spazio DUMBO di Bologna, si è svolto un workshop tematico nell’ambito del progetto Skills Intelligence Emilia-Romagna, un’iniziativa regionale che mira a costruire un sistema informativo stabile e partecipato per l’anticipazione dei fabbisogni di competenze ad alta specializzazione, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato da ART-ER Attrattività Ricerca Territorio, con il supporto del Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.
Il workshop
Il workshop ha coinvolto oltre 150 partecipanti tra rappresentanti dei Clust-ER, enti di formazione e università, imprese, società per la ricerca di personale altamente specializzato, pubbliche amministrazioni ed enti locali, con l’obiettivo di analizzare i fabbisogni di competenze ad alta specializzazione in settori chiave per lo sviluppo regionale.
In particolare, il focus group, organizzato in collaborazione con il Clust-ER Economia Urbana, ha approfondito il tema relativo agli spazi di condivisione, affrontando le principali sfide ed opportunità legate ad un settore in forte evoluzione.
Sharing economy e abitare condiviso
Nel contesto dell’economia urbana – ovvero l’insieme delle attività sociali e produttive che animano le città contemporanee – la sharing economy rappresenta un paradigma emergente, che promuove la condivisione di beni, servizi, spazi e competenze. Questo approccio mira ad una gestione più efficiente delle risorse, riducendo sprechi e favorendo la collaborazione tra individui e comunità.
All’interno di questo scenario si inseriscono forme sempre più diffuse di co-living, co-housing e co-working: soluzioni abitative, lavorative e sociali che ridefiniscono l’uso dello spazio urbano.
Il co-living, ad esempio, risponde alle esigenze di mobilità e flessibilità di studenti e giovani lavoratori; il co-housing si basa su modelli abitativi partecipativi con spazi comuni condivisi; il co-working favorisce lo scambio di competenze, la contaminazione tra saperi e nuove forme di collaborazione professionale.
A queste si aggiungono gli spazi per l’innovazione e la creatività e, più in generale, nuovi modelli di gestione dello spazio urbano.
Nuovi modelli di gestione dello spazio urbano
Guardando al futuro, le città si trovano ad affrontare trasformazioni profonde che toccano i modi dell’abitare, del lavorare e del vivere insieme. I trend emergenti indicano un progressivo superamento della rigida distinzione tra funzioni urbane, a favore di modelli ibridi e flessibili che integrano spazi abitativi, lavorativi, culturali e relazionali.
Soluzioni come eco-villaggi, co-living e spazi polifunzionali si configurano come risposte innovative a bisogni sempre più complessi, con la volontà di coniugare sostenibilità ambientale, autonomia energetica e logiche comunitarie.
L’evoluzione tecnologica, la diffusione delle piattaforme digitali e la crescente attenzione a nuove forme di turismo contribuiscono a ridefinire l’uso degli spazi, mentre dinamiche politiche e socio-economiche – come la regolamentazione degli affitti brevi, l’aumento della precarietà lavorativa, la mobilità giovanile e la multiculturalità crescente – pongono nuove sfide nella gestione urbana.
Le figure professionali emergenti
In questo contesto, il settore degli spazi condivisi richiede nuove figure professionali in grado di operare con approcci interdisciplinari e visioni sistemiche.
Durante il workshop, sono emersi profili ad alta specializzazione come l’architetto progettista di spazi condivisi, il community manager, il designer di servizi, il geografo urbano e il ricercatore sociale, accanto a ruoli innovativi come il “need matcher”, l’esperto di diritto degli spazi o il progettista informatico per piattaforme digitali. Si tratta di professioni che integrano competenze tecniche, progettuali, sociali e digitali, capaci di affrontare la complessità urbana e contribuire allo sviluppo di modelli di condivisione inclusivi e sostenibili.
Il tema della condivisione degli spazi si conferma sempre più centrale nel dibattito urbano, in un momento in cui le città sono chiamate a rispondere a sfide complesse e multidimensionali. Diventa quindi fondamentale rafforzare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso percorsi formativi aggiornati e strumenti di orientamento che valorizzino anche le competenze non formali, favorendo l’accesso a professioni oggi ancora poco conosciute ma strategiche per lo sviluppo futuro.
Sul sito di ART-ER Attrattività Ricerca Territorio sono disponibili tutti i report del workshop dell’edizione 2025 e 2024.
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