Le raccomandazioni dell’Housing Advisory Board per una politica europea sull’abitare

In Europa, un numero sempre crescente di persone fatica a trovare alloggi accessibili e dignitosi in cui vivere. 

L’accessibilità abitativa è ormai una questione urgente, che passa dai valori di locazione e acquisto in costante aumento ai costi sempre più elevati per utenze e ristrutturazioni, fino alla pressione sugli alloggi nelle principali città e mete turistiche. 

In questo contesto, le fasce più fragili della popolazione come i giovani, gli studenti, gli anziani e le famiglie a basso reddito sono le più colpite ed esposte a un rischio crescente di esclusione abitativa. 

Per questo motivo, anche a livello europeo, è vivo l’interesse per definire un nuovo approccio capace di coordinare l’azione a tutti i livelli di governance e di rispondere in modo mirato ai bisogni dei gruppi più vulnerabili.

Il report dell’Housing Advisory Board

In questo quadro si inserisce il recente report dell’Housing Advisory Board della Commissione Europea, che analizza le principali dimensioni della crisi abitativa e propone strategie e linee guida per costruire una politica europea per la casa. 

L’Housing Advisory Board, composto da 15 esperti volontari di diversi settoriricerca, formazione, finanza e politiche abitative – tra cui l’italiano Ezio Micelli – ha lavorato per un anno sviluppando raccomandazioni utili alla preparazione dell’Affordable Housing Plan, la cui pubblicazione è prevista entro la fine del 2025. 

Il documento, tenendo conto anche delle analisi della commissione speciale del Parlamento Europeo sulla crisi abitativa e delle discussioni del Consiglio Europeo, raccoglie 75 raccomandazioni, elaborate a partire da sei domande fondamentali, che spaziano dalla definizione dei bisogni abitativi alla pianificazione urbana, dalla compatibilità tra l’esigenza di alloggi accessibili e obiettivi climatici, fino ai temi di competenza del settore edilizio e dei finanziamenti.

Le raccomandazioni della Commissione Europea

Accessibilità abitativa

Una delle principali riflessioni riguarda la definizione di “accessibilità”, una nozione complessa, che deve intrecciare dimensioni quantitative e qualitative.

Non si tratta solo di quanti alloggi sono disponibili e a quale prezzo, ma anche della qualità dell’abitare, della vivibilità dei quartieri, del benessere delle comunità e dell’organizzazione inclusiva della società. 

Il patrimonio edilizio

Tra i temi affrontati, particolare rilievo è stato dato alla rigenerazione urbana e alla densificazione dei quartieri esistenti, considerate strategie essenziali per aumentare l’offerta abitativa sfruttando le infrastrutture già presenti.

Il riuso degli edifici deve però essere accompagnato dalla realizzazione di nuove abitazioni, con investimenti sia pubblici che privati, a condizione che la nuova produzione sia orientata in modo significativo verso l’abitare accessibile, e non solo verso il mercato o la rendita speculativa. Entrambe queste azioni, è sottolineato nel report, devono essere attuate nel rispetto di una attenta pianificazione urbanistica. 

Un altro elemento chiave riguarda la transizione verde: è stato sottolineato come il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici comporti un aumento del valore a lungo termine delle abitazioni e una riduzione dei costi di gestione per gli inquilini. 

Trasporti e innovazione digitale

Il report richiama poi l’attenzione sulla necessità di rafforzare il trasporto pubblico e le connessioni digitali nelle aree rurali, per contrastare lo spopolamento e, allo stesso tempo, ridurre la pressione abitativa sulle aree urbane più dense.

Una delle raccomandazioni più forti riguarda l’aumento della produttività del settore delle costruzioni, attraverso tecniche e prodotti modulari e prefabbricati, che consentono di ridurre i costi e rappresentano un’importante leva di innovazione. 

Investimenti a lungo termine

Infine, sul piano finanziario, il documento sottolinea l’importanza, da un lato, di utilizzare fondi europei, dall’altro, di creare strumenti che permettano di investire nell’housing con capitale “paziente”, con rendimenti contenuti ma a lungo termine.

L’obiettivo è superare la logica dell’investimento speculativo a breve termine, trasformando invece l’edilizia abitativa in un settore programmato su orizzonti di almeno cinquant’anni.

Conclusioni

Attraverso questo lavoro, la casa viene riconosciuta come una vera e propria infrastruttura sociale ed economica, essenziale quanto le reti di trasporto e di energia.

Ripensare l’abitare in questi termini implica un cambio di prospettiva profondo per l’Unione Europea, per i governi, per i pianificatori, per i costruttori e per gli investitori, chiamati a considerare la casa non solo come bene privato o opportunità di investimento, ma come pilastro fondamentale del funzionamento della società e delle città.

Per approfondire

Leggi l’articolo Il commissario Jørgensen accoglie con favore le raccomandazioni del comitato consultivo per l’edilizia abitativa su come affrontare la crisi abitativa sul sito della Commissione Europea.

Leggi la news Bologna incontra il Presidente del Consiglio UE con la Mayors4Housing Alliance sul sito del Piano per l’Abitare.