Nel mese di settembre, gli assessori regionali alla Casa, Giovanni Paglia, e al Turismo e Commercio, Roberta Frisoni, hanno presentato a Comuni, associazioni di categoria e stakeholder la prima bozza del progetto di legge sugli affitti brevi a cui la Regione Emilia-Romagna sta lavorando.
L’obiettivo è quello di concludere l’iter entro la fine dell’anno, così da fornire alle amministrazioni uno strumento chiaro e flessibile, capace di adattarsi alle diverse realtà territoriali.
I contenuti della proposta
La finalità della proposta è quella di assicurare l’ordinato sviluppo del territorio, garantendo non solo la promozione dell’offerta turistica, ma anche l’equilibrio tra la tutela della residenzialità e la vivibilità degli spazi urbani e dei quartieri..
La bozza di legge regionale introduce un significativo cambio nella regolazione degli affitti brevi, che diventa a tutti gli effetti parte integrante della pianificazione urbanistica.
Una nuova destinazione d’uso
Il testo prevede quindi diverse misure. Innanzitutto, l’introduzione di una nuova destinazione d’uso urbanistica, denominata “locazione breve”, che verrà inserita all’interno della categoria turistico-ricettiva per cui, con l’entrata in vigore della norma, tutte le unità immobiliari utilizzate per affitti brevi dovranno adeguarsi alla nuova classificazione urbanistica.
Spetterà ai Comuni il compito di definire, nei propri strumenti di pianificazione, in quali ambiti del territorio l’attività sarà consentita, limitata, esclusa, oppure subordinata a determinate condizioni.
Si passerà così da una crescita incontrollata del fenomeno alla possibilità, per le amministrazioni locali, di esercitare un controllo puntuale, stabilendo, ad esempio, percentuali massime di abitazioni destinabili a locazione breve, in particolare nei centri storici, dove l’equilibrio tra funzioni turistiche e residenziali è più fragile.
I limiti edilizi
Le amministrazioni potranno inoltre vietare o limitare interventi edilizi come frazionamenti, demolizioni o recuperi di sottotetti per la creazione di nuovi alloggi da destinare a locazione breve.
Potranno anche fissare requisiti dimensionali e standard di qualità più elevati rispetto ai minimi di legge, oppure subordinare il cambio d’uso alla realizzazione di servizi e dotazioni pubbliche in grado di compensare l’aumento di pressione urbanistica prodotto da questo tipo di attività.
Gli immobili destinati agli affitti brevi dovranno comunque rispettare rigorosi standard di sicurezza, igiene, efficienza energetica e conformità degli impianti, mentre le amministrazioni comunali potranno introdurre ulteriori criteri di qualità edilizia per qualificare l’offerta e migliorare la vivibilità dei quartieri.
La leva fiscale
Un altro elemento rilevante riguarda la leva fiscale.
I Comuni avranno la possibilità di modulare i contributi di costruzione legati ai cambi di destinazione d’uso, aumentandoli o riducendoli fino al 30%, utilizzando così la leva fiscale per orientare il mercato.
I tempi
Nei Comuni che adotteranno la nuova disciplina, gli alloggi già esistenti e legittimamente destinati alla locazione breve non saranno soggetti immediatamente alle nuove regole.
Tuttavia, le amministrazioni potranno chiedere l’adeguamento ad alcuni requisiti specifici, concedendo almeno tre anni di tempo per mettersi in regola.
Sanzioni e incentivi
Per garantire l’efficacia del sistema, in caso di mancato rispetto delle norme, sono previste sanzioni da 1.500 a 3.000 euro per l’omessa comunicazione dell’attività e da 3.000 a 8.000 euro per il mancato rispetto dei requisiti richiesti.
Infine, la proposta introduce misure di incentivo al ritorno alla residenzialità. Chi decide di riportare un immobile dall’uso turistico a quello abitativo potrà farlo senza costi aggiuntivi, semplificando le procedure e favorendo il recupero di abitazioni per i residenti.
In questo modo, la legge punta a riequilibrare il mercato, contribuendo così ad una gestione più trasparente e sostenibile degli affitti brevi oltre che al rafforzamento del diritto all’abitare.
Per la notizia si rimanda all’articolo pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna.
Leggi l’articolo Impatto degli affitti brevi e delle popolazioni temporanee sul mercato immobiliare a Bologna.