Il programma
Lo scorso 16 giugno a Bologna è stato presentato un nuovo programma per il rilancio dell’edilizia pubblica e sociale che segna una tappa importante nelle politiche per il diritto all’abitare in Emilia-Romagna.
L’iniziativa, voluta dalla Regione e illustrata dal presidente Michele de Pascale insieme all’assessore alle Politiche Abitative Giovanni Paglia, mira a rimettere in circolo migliaia di appartamenti oggi non utilizzabili, restituendoli alla comunità.
Il piano prevede uno stanziamento complessivo fino a 300 milioni di euro, con risorse provenienti sia da fondi regionali, sia da un finanziamento siglato con la Banca Europea degli Investimenti (BEI).
L’obiettivo principale è ristrutturare il patrimonio abitativo esistente per rispondere concretamente alla crescente difficoltà di accesso alla casa da parte di studenti, lavoratori e famiglie con redditi medio e medio-bassi della città. Accanto ad un quadro di risorse importante, il piano punta anche ad una stretta collaborazione con enti locali e soggetti del territorio, spinti dalla consapevolezza che le dinamiche abitative non possono essere lasciate solo alla logica del mercato, ma che serve una regia pubblica per garantire accessibilità, equità e sostenibilità.
Due linee di intervento
Il piano si articola in due azioni principali. La prima riguarda il recupero di circa 3.500 appartamenti oggi sfitti, in quanto necessitano di lavori di manutenzione straordinaria come evidenziato dal report della regione Emilia-Romagna sull’Edilizia Residenziale Pubblica in locazione. Si tratta di lavori dal costo medio di circa 30.000 euro per appartamento, che permetteranno di restituire un numero significativo di unità al patrimonio abitativo pubblico.
La seconda linea d’azione è dedicata all’efficientamento energetico degli edifici di edilizia pubblica, con l’obiettivo di contenere i costi energetici per le famiglie e ridurre la vulnerabilità legata alla povertà energetica.
Entrambi gli interventi, secondo quanto presentato, saranno realizzati nell’arco temporale di cinque anni, ma con l‘obiettivo di chiudere il recupero degli alloggi sfitti entro i primi due anni. Per rispettare questa tempistica, le prime fasi operative partiranno già nei prossimi mesi.
Entro l’estate, infatti, la Regione pubblicherà un avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte dei Comuni proprietari di immobili da rigenerare.
Con questo intervento, in mancanza di un’azione coordinata a livello nazionale, la Regione Emilia-Romagna intende rispondere all’attuale emergenza abitativa e rilanciare il ruolo del settore pubblico nella gestione del territorio e affermare che l’abitare deve essere riconosciuto come un diritto accessibile e sostenibile per tutte e tutti.
Per la notizia si rimanda all’articolo pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna.
Leggi l’articolo Rigenerare l’edilizia residenziale pubblica per il futuro delle città.