Il 14 e 15 marzo, negli spazi del Gruppo Abele a Torino, si è svolto il Seminario Nazionale del Social Forum dell’Abitare, un’importante occasione di confronto sui temi del diritto alla casa e della rigenerazione urbana.
L’evento, promosso dal Social Forum dell’Abitare in collaborazione con realtà locali e nazionali, ha riunito esperti, amministratori e attivisti impegnati nella costruzione di politiche abitative più giuste e accessibili.
Il Social Forum dell’Abitare, nato nell’aprile 2024 in concomitanza con l’evento tenutosi a Bologna, è una rete nazionale pensata per mettere in dialogo movimenti, associazioni e istituzioni che si occupano di diritto alla casa. Il suo obiettivo è promuovere politiche abitative inclusive e modelli di abitare sostenibili, capaci di rispondere alle crescenti difficoltà legate all’accesso alla casa, soprattutto per le fasce sociali più vulnerabili.
Gli interventi della prima giornata
Il programma del seminario si è sviluppato su due giornate di lavoro.
Durante il pomeriggio di venerdì 14 marzo si è discusso di rigenerazione urbana e dell’urgenza di affiancare alla trasformazione fisica della città un impegno reale sul piano sociale, per evitare che i progetti diventino solo uno strumento di valorizzazione immobiliare.
Sono intervenuti studiosi ed esperti tra cui Alessandro Coppola (Politecnico di Milano), Arturo Lanzani (Politecnico di Milano), Carlo Cellamare (Sapienza Università di Roma), Sabina De Luca (Forum Disuguaglianze Diversità), Pietro Vicari (Quarticciolo Ribelle), Erica Mangione (Politecnico di Torino) e il collettivo Vuoti a Rendere, che ha illustrato il proprio lavoro sui vuoti urbani e il riutilizzo degli immobili sfitti a Torino.
Il collettivo Vuoti a Rendere
Parlando di rigenerazione urbana, non si può prescindere da un ripensamento radicale dell’uso degli spazi abitativi, soprattutto in città dove la crisi abitativa si intreccia con l’abbandono di immobili inutilizzati. In questo contesto, l’esperienza del collettivo Vuoti a Rendere a Torino rappresenta un esempio concreto di mobilitazione dal basso per contrastare la speculazione e promuovere un abitare più giusto.
Nato a gennaio 2024, il collettivo ha presentato una delibera di iniziativa popolare con l’obiettivo di censire le case in stato di abbandono ingiustificato, diffidare i grandi proprietari assenteisti, incentivare l’uso sociale degli immobili vuoti e introdurre sanzioni per chi lascia gli alloggi sfitti senza motivo.
Durante il seminario, il collettivo ha sottolineato l’importanza dell’azione istituzionale, facendo riferimento a metodologie di mappatura già sperimentate in altre città, come Bologna, nell’ambito del lavoro svolto dal Politecnico di Milano e riportato nel Quaderno 3 del Piano per l’Abitare.
Gli interventi della seconda giornata
Sabato 15 marzo, il dibattito si è concentrato, invece, sulle politiche abitative e sulla necessità di un Piano Casa Nazionale per rispondere in modo strutturale all’emergenza abitativa.
Hanno partecipato amministratori e rappresentanti di diverse realtà, tra cui Laura Mariani (CGIL nazionale), Paola Fierro (ASGI), Igor Piotto (Camera del Lavoro di Torino), Francesca Cognetti (Politecnico di Milano), Luca Talluri (Federcasa), Rosanna Zaccaria (Legacoop), Jacopo Rosatelli (Comune di Torino) e Laura Colini (Università IUAV di Venezia).
Il seminario ha messo in luce la complessità della questione abitativa e la necessità di affrontarla attraverso approcci integrati e condivisi. In particolare, l’assessore Jacopo Rosatelli, responsabile delle politiche sociali e abitative del Comune di Torino, ha sottolineato l’importanza di un’azione condivisa tra amministrazioni locali, che negli ultimi mesi ha visto mobilitarsi numerosi amministratori locali da tutta Italia, tra cui Emily Clancy, Vicensindaca del Comune di Bologna, per sollecitare un intervento statale.
Il dibattito ha inoltre evidenziato il ruolo dell’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale come elemento chiave del welfare abitativo, con l’obiettivo di superare logiche frammentarie e approcci emergenziali e costruendo politiche stabili e inclusive per garantire il diritto alla casa e rafforzare la coesione sociale.
Conclusioni
L’incontro è stato un momento di confronto cruciale tra istituzioni, movimenti e realtà locali, ponendo le basi per un’azione collettiva più incisiva sul diritto all’abitare. Le riflessioni emerse nel corso delle due giornate hanno evidenziato la necessità di politiche strutturali e di un maggiore impegno pubblico per garantire soluzioni abitative accessibili e sostenibili.
Questi stessi temi, e numerosi altri, saranno al centro del prossimo Social Forum Nazionale, che si terrà a Napoli a maggio 2025, dove il percorso avviato a Bologna, proseguito a Genova e Torino, troverà ulteriore spazio di elaborazione e mobilitazione.